Apocalisse 11,19a; 12,1–6a.10ab; Salmo 44 (45); 1Corìnzi 15,20–27°; Luca 1,39-56
Tue so’ le laude, la gloria e l’honore
La gloria di Dio si rivela nell’uomo vivente. La Assunzione della Vergine Maria è il primo ‘segno’ della gloria riservata ad ogni credente. Per il «segno grandioso nel cielo» tutti lodano «una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle». Il canto dell’Apocalisse si rende chiaro nel Cantico delle Creature di S. Francesco: “Laudato si’, mi’ Signore, per sora luna e le stelle, in celu l’ài formate clarite et pretiose et belle”. (altro…)
1Re 19,9.11-13; Salmo 84 (85); Romani 9,1-5; Matteo 14,22-33
Rubare il Cielo
Al comando di Gesù, sul mare in tempesta, «il vento cessò! I discepoli si prostrarono dicendo: Davvero tu sei Figlio di Dio!»: Come è poca cosa, fratelli, riconoscere Gesù per Figlio di Dio solo perché fa calmare il vento!
Attendiamo fragore di spettacolo ed occorrerebbe silenzio. Attendiamo vociare, gridare, saltare.
Uscendo dalla Messa, abbiamo mai saltato di gioia, proclamando le glorie del Signore? Eppure Pietro fece così; eppure, i piccoli, hanno spesso proclamato: (altro…)
Danièle 7,9-10.13-14; Salmo 96 (97); 2Pietro 1,16-19; Matteo 17,1-9
Trasumanare
La «parola dei profeti, alla quale fate bene a volgere l’attenzione», in attesa che «spunti il giorno» della liberazione «e non sorga nei vostri cuori la stella del mattino» preannunciò il ‘giorno’.
«Carissimi», il giorno è venuto: storicamente, 2000 anni fa, con il «Signore nostro Gesù Cristo». Nella coscienza di ognuno si può seguire la parola dei Discepoli che sono «stati testimoni oculari della grandezza» di Gesù Cristo. Gli Apostoli ci hanno «fatto conoscere la potenza e la venuta» non andando «dietro a favole artificiosamente inventate».
Il Padre disse per tutti: «Ascoltatelo». La voce del Padre delle Creature e del Creato assicura: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento». (altro…)
Al suono della campana piccola, alle 14,00 della domenica, i bambini si recavano a frotte nelle quattro chiese parrocchiali ed, a gruppetti, imparavano a memoria il Catechismo di Pio X.
Piero (tutt’altro che ‘matto’, uomo di fede e filosofia popolare) suonava la campana dell’Agonia e, in casa e in strada, la comunità si segnava con un sommario ed accurato segno di Croce implorando per il moribondo la misericordia divina. Seguiva o precedeva il suono del campanello dei sacrestanelli che accompagnavano il parroco: qualcuno teneva l’ombrellino, il parroco il Viatico e l’Olio Santo.
Le campane regolavano la vita della Comunità: Sabato Santo, a mezzogiorno, si ‘scioglievano le campane’ e si tornava a sentire la festa. Il Venerdì Santo il suono del crotalo invitava i fedeli alle ‘Tre ore di agonia’ nella chiesa della Rosa.
Le nostre campane non bastano più.
Se si pensasse di sostituire la testimonianza con le campane, queste rimarrebbero belle: ma non bastano più. (altro…)