I DOMENICA DI QUARESIMA – Anno A
Gènesi 2,7-9; 3,1-7; Salmo 50 (51); Romani 5,12-19; Matteo 4,1-11
Chi sei?
Non più tempo di attesa, non più domande: “Chi sei, tu, o Dio? Chi sei, tu, uomo?”. La Parola risponde: «Il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo»: l’uomo era dapprima fatto di ‘polvere del suolo’. Ma «il Signore Dio soffiò nelle sue narici un alito di vita»: e fu l’uomo. Un essere nato dalla polvere del suolo e che riceve ‘alito’ da Dio Creatore. La polvere del suolo non è ‘vivente’; lo diviene con l’alito vitale di Dio Creatore: «e l’uomo divenne un essere vivente». E’ bello prendere coscienza e consapevolezza della dignità ed identità di Dio Creatore e dell’Uomo Creatura, sua ‘immagine somigliante’. Ogni dono fu dato ad una creatura perfetta: dopo la creazione dell’uomo, Dio vide quel che aveva fatto e comprese che era ‘molto buono \ bello’. «Poi il Signore Dio piantò l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male».
Anche in ciò che è perfetto si annida il veleno: «Il serpente era il più astuto». Il male è astuto e confonde i semplici. Prima suscita dubbi: «È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di alcun albero del giardino?». Dopo il dubbio, pone l’utile davanti al bello: «la donna vide che l’albero era desiderabile per acquistare saggezza». E «Conobbero di essere nudi»: si trovano, per aver cercato l’utile, a non aver più nulla, nemmeno un vestito. Hanno conosciuto, sì, il bene ed il male, ma non sono più ‘immagine somigliante’ dell’alito di vita. «A causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e, con il peccato, la morte». Questa esperienza la viviamo ogni istante: «in tutti gli uomini si è propagata la morte». E venne la «Legge» e, con essa, «il peccato nel mondo»: «la morte ha regnato a causa di quel solo uomo». Il Signore, Dio Creatore, non poté più esser soddisfatto di quel che aveva creato ‘molto bello’ e, per ristabilire la bellezza iniziale, inviò un dono ancora più grande del primo. Il peccato fu grande, ma «molto di più la grazia di Dio e il dono concesso, in grazia del solo uomo Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti». Coloro che accolgono il «dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesù Cristo». «Per l’obbedienza di uno solo, Gesù Cristo, tutti sono costituiti giusti». Unica condizione, per riversare su tutti gli uomini la giustificazione», per ottenere trasformazione di vita, redenzione, resurrezione è accogliere «l’opera giusta di uno solo»: Gesù Cristo, Parola fatta Carne. Eh! Sì: Parola! «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”». Il primo peccato in Adamo aveva messo in dubbio la sincerità e la lealtà del Creatore. Si ha il potere di mutare le sorti della storia accogliendo Parola che proclama ancora: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”». Dal primo Adamo, dal primo Caino, si è cercato di sostituire il Creatore con il possesso e l’utile, ma «Sta scritto anche: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”». «Allora», soltanto ‘allora’, dopo le risposte, «il diavolo lo lasciò»: se le risposte del Figlio diverranno risposte dell’Uomo «gli angeli si avvicineranno e ci serviranno». (didon)