Più passa il tempo e più mi rendo conto di quanto gli avvenimenti del passato hanno una forte incidenza nella nostra vita oggi, il presente, fatto di avvenimenti belli e tristi. Cento anni fa la fede di un sacerdote Mons. Domenico Brizi, tuscanese doc (foto alla fine), figlio di contadini, da sacerdote novello cominciò ad arare la terra della Parrocchia di San Giovanni nei cui solchi seminò Fede e Speranza; sì, la prima guerra mondiale aveva lasciato tanti vuoti e tanta sofferenza; avevamo necessità, più che di pane, di speranza; ma la speranza da sola non riesce a compiere i miracoli della vita senza la Fede. Allora ecco la predicazione di questo giovane Sacerdote innamorato di Maria (sua è la bellissima preghiera alla Madonna della fiducia venerata nella cappella del Seminario Romano dove studiò e divenne Sacerdote:
“MATER MEA FIDUCIA MEA”, composta per gli alunni che partirono per la Prima Guerra Mondiale).
La sua predicazione mise al centro la devozione alla Vergine Addolorata presente in San Giovanni già dal secolo precedente. Non si trattava di inventare qualcosa di nuovo, ma di fondare la nostra fede su una certezza che Maria non è soltanto la madre di Gesù, ma la madre di ogni cristiano: è la Madre della Chiesa. Ecco allora l’intuizione: Lei sia la nostra Regina e la sua regalità sia un forte servizio per ogni fedele. Questo è il ricordo del passato, la memoria, ma cosa significa questo giubileo che il Vescovo Lino ha voluto donare alla comunità diocesana? Perché creare un Santuario? Perché in questi cento anni dall’Incoronazione la Madonna Addolorata è stata veramente la Regina della nostra città! Ma i ricordi sono soltanto nostalgie se non ci aiutano a vivere il presente proiettato in un domani. Il Giubileo è un tempo di grazia per rimettere le cose a posto davanti agli uomini e davanti a Dio, un’occasione per rimettere al centro i valori più radicati che possano riemergere e trovare nuove definizioni per il cammino futuro. È una grande sfida, ma credo che sia possibile accettarla perché la nostra gente, consapevole dei propri limiti, è anche orgogliosa delle proprie capacità. È ora di cercare strade nuove, ed imparare a sorridere di ciò che la vita ci offre. La nostra comunità Parrocchiale entra in questa dinamica e permette alle nostre strade di essere strade di cielo. Il Santuario offrirà alla nostra parrocchia suggerimenti concreti di Spiritualità per vivere qui a Tuscania, in questo momento preciso della storia.
Cosa significa vivere la fede? Come possiamo costruire la fraternità e le relazioni tra di noi? Come è possibile credere nella forza del Vangelo? La celebrazione di questo centenario aiuti la nostra comunità parrocchiale ad attuare il percorso spirituale con le intuizioni che ciascuno di noi potrà costruire nell’abitare la nostra chiesa di Tuscania, non solo e non tanto quella di mattoni.
Mons. Maccarri David Rettore del Santuario