XXIV DOMENICA T. O. A. 17 SETTEMBRE 2023
Siracide 27,33 – 28,9 (NV) [gr. 27,30 – 28,7]; Salmo 102 (103); Romani 14,7-9; Matteo 18,21-35
Perdono da chiedere e donare
1. Perdona chi ti fa soffrire.
In A. T. la coscienza del perdono avanza lentamente nel popolo di Dio. Caino erra nel dire: «Troppo grande è la mia colpa per ottenere perdono»: il primo passo da compiere sul cammino del perdono è credere che il peccato non è mai tanto grande da non poter esser perdonato. Il Profeta Isaia dice: «Tu non perdonare loro». Ed il profeta Geremia domanda: «Perché ti dovrei perdonare?».Mosè, invece, rimprovera il popolo: «Voi avete commesso un grande peccato» e, umiliato nel suo popolo, prega: «Forse otterrò il perdono della vostra colpa».
Il Dio di Abramo chiarisce a Mosè che il perdono è da chiedere, con umiltà: «Il Signore disse: «Io perdono come tu hai chiesto». Il ‘resto d’Israele’ giunge a pregare: «Tu sei un Dio pronto a perdonare, misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore».
Meditare perfeziona la coscienza di peccato e perdono: «Perdona l’offesa al tuo prossimo e per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati». «Rancore e ira sono cose orribili, e il peccatore le porta dentro».
In N. T. Gesù testimonia un cammino di conversione continua e progressiva. Il percorso è costellato di successi e insuccessi: «Servo malvagio, tu mi hai pregato» di perdonarti; «io ti ho condonato tutto quel debito. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno?». «Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini».
Non sono sufficienti parole per la conversione del cuore e Gesù aggiunge: «Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore ciascuno al proprio fratello». In tanti modi si può tradire la Parola. Delitti si compiono per la errata comprensione del Vangelo. Quanti Gesù si uccidono ancora nel nome di Dio? Mamme, figli, padri. Giovani mandati a morire. Ogni volta che non si custodisce il fratello, inizia una strada di delitto.
Ci si paragona con gli altri uomini e ci si ritiene giusti: perché non ci si paragona con Gesù e Maria nel momento della Croce?
Contemplando la Sacra Scrittura, si trasforma la vita del credente. Più si prega con la Scrittura più cresce la comprensione delle sue intime significanze.
2. Il perdono è una conquista graduale; aiuta a completare il cammino una ‘Comunità Educante’: parola ripetuta, mai abbastanza. Una comunità senza il Dio di Gesù è scuola di odio perfino per le persone che si dice di amare. Vera conversione è porre i piedi sulle orme di Gesù.
Nel Padre nostro si prega: «rimetti i nostri debiti …come noi con i nostri debitori». Si riceve il dono nella misura in cui si dona: è dono ed impegno. Maria, Madre e Donna Addolorata, insegni i passi da compiere per divenire testimoni di Resurrezione per una Domenica senza tramonto.
Maria «stava presso la Croce», vicina al Figlio, ha ascoltato: «Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno». La sofferenza e il perdonare hanno cresciuto Maria: ha perdonato gli assassini di suo Figlio. Realizzarlo in se stessi è abbandonarsi nelle braccia del Padre perché «sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore». «Per questo Cristo è morto ed è ritornato alla vita».
(didon)