Isaìa 40,1-5.9-11; Salmo 84 (85); 2Pietro 3,8-14; Marco 1,1-8
Grida, alza la voce, parla al cuore! Non temere!
1. «Il giorno del Signore verrà come un ladro» e sorprenderà chi non vive intensamente. I tempi umani sono proporzionati alla storia individuale. Per l’umanità, la storia cammina più o meno velocemente, ma «davanti al Signore un solo giorno è come mille anni e mille anni come un solo giorno». Il camminare di Dio ha un passo diverso da quello dell’uomo: «Il Signore non ritarda nel compiere la sua promessa, anche se alcuni parlano di lentezza». Vorremmo giudizi severi ed immediati per altri, lentezze ed attese per se stessi. Non vorremmo concedere scuse e tempi di recupero.
Dio «invece è magnanimo con voi, perché non vuole che alcuno si perda» e «che tutti abbiano modo di pentirsi». Lasciamo il giudizio al Padre misericordioso; la Scrittura afferma per chi è gradito al Signore: «la sua tribolazione è compiuta, la sua colpa è scontata perché ha ricevuto dalla mano del Signore il doppio per tutti i suoi peccati».
L’attesa dei tempi di Dio è particolare: per un verso «aspettate»; nello stesso momento: «affrettate». ‘Affrettate l’attesa’: in ogni oggi, in ogni istante è «la venuta del giorno di Dio». «La bocca del Signore ha parlato»: per la gloria occorre vivere intensamente educando perché «si rivelerà la gloria del Signore e tutti gli uomini insieme la vedranno». «Perciò, carissimi, nell’attesa di questi eventi», nel concreto dell’esistenza: «fate di tutto perché Dio vi trovi in pace, senza colpa e senza macchia».
È impellente, ormai, mutare il linguaggio: «parlate al cuore». «Tu che annunci liete notizie, grida, alza la voce, non temere!».
A chi gridare, Signore? Sembra essere «voce di uno che grida nel deserto». Proclamare «preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri» è un cammino aspro in terreno arido e non sempre è consolante. Il nostro lavare e pulire è solo esterno perché all’interno siamo lupi rapaci. Ebbene: anche «nel deserto» attuale «preparate la via al Signore» perché «ecco, io mando il mio messaggero; egli preparerà la tua via».
2. La storia sorprende anche nella gloria perché ogni giorno di Dio è «inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio».
E cosa annuncia di bello? «Consolate, consolate il mio popolo. Ecco il vostro Dio!». Un Dio umile, semplice, quasi sottomesso: «Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna»: così è l’intervento di Dio nella storia. Non premi e punizioni, ma Padre e Pastore che «porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri». La salvezza è a portata di ogni cuore: «Noi infatti, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova». È bello veramente ‘affrettare l’attesa’ di giorni nuovi «nei quali abita la giustizia».