Dagli Atti degli Apostoli 1,1-11; Salmo (47); Efesìni 4,1-13; Marco 16,15-20
Sì al Cielo. Sì alla Terra.
«Tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo» il Vangelo ce lo ha annunciato. Il Vangelo non è, però, un libro di storia. È Parola nelle mani e nel cuore per rendere completo il desiderio intenso di Gesù.
Anche i discepoli ebbero attese umane: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?».
Le attese di Gesù erano diverse: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere». Non perdete animo nel sognare mete fantasiose perché «riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi». Innamoratevi di quei momenti «e di me sarete testimoni fino ai confini della terra»: Gesù non cerca una rievocazione stanca e folcloristica di passato.
Qualcosa di etereo accadde: Gesù, «detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi». «Essi[LD1] stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava». Occhi protesi nel cercare l’invisibile: «quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro» e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo?».
È immotivato guardare il Cielo e la Preghiera? È immotivato guardare il cielo senza guardare la terra: sì al Cielo; sì alla Terra; sì alla vita di cielo, sì alla vita di terra. Una esclamazione di stupore festoso dovrebbe irrompere sulla Terra dal cuore: ‘Laudato sii, mi Signore!’. ‘Bisogna gridare la gioia d’amare! Bisogna cantare! Bisogna suonare! Le nostre parole non bastano più. Le strade del mondo dobbiamo affrontare: facciamo un mondo di gioia; viviamo una vita d’amore. Usiamo le urla del vento e il fragore del mare’.
Le meraviglie di Dio non sono terminate: «Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo».
Cosa troverà sulla Terra? ‘Campane stanche’? Dopo 2000 anni dall’annuncio sembra essere ancora all’inizio: si fondono bocca e cuore in un grido di dolore. Ancora. Con l’aggravante che proprio chi apre le Sacre Scritture fabbrica, distribuisce e vende, getta missili e bombe.
Che Gesù non trovi ‘campane stanche’: «comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, confortandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore il conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace».
Il ‘confortarsi a vicenda, l’avere a cuore, il sentire premura, l’appassionarsi’ è meta raggiunta da pochi fratelli; sia aspirazione necessaria per divenire «un solo corpo e un solo spirito, una sola speranza». Si ha ‘paura della speranza’. Eppure «un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo, un solo Dio e Padre opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti». Il ‘tutti’ non è una composizione di parti anonime, perché «a ciascuno di noi è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo».
Non convinzione, non ragionamento attendono i credenti, ma innamoramento della presenza di Cristo che
«ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri di essere pastori e maestri fino all’uomo perfetto, fino a raggiungere la pienezza di Cristo». Ogni credente ha un suo posto, una missione. Gesù Cristo crede in noi! Di noi ha fiducia! Perciò sprona: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura». «Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato».
«Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio». La ascensione di Gesù al Padre è in attesa della ascensione di ogni uomo e del creato. L’ansiosa attesa dei primi Apostoli divenga presenza operosa per rendere completa la Resurrezione ed Ascensione di Gesù: eventi accaduti parzialmente in Cristo da rendere completi nella carne dei credenti.
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(didon)