Dal libro dei Proverbi 9,1-6; Salmo 33 (34); Efesìni 5,15-20; Giovanni 6,51-58
Pane di salvezza è Gesù Cristo: il Vivente.
I testi seguenti sono tratti quasi integralmente dalle Sacre Scritture:
«Fratelli, fate molta attenzione al vostro modo di vivere: i giorni sono cattivi». «Sappiate comprendere qual è la volontà del Signore, comportandovi non da stolti, ma da saggi». «Fate buon uso del tempo»; non faste uso di sostanze che fanno perdere «il controllo di sé; non siate perciò sconsiderati» come coloro che contro Gesù mormorarono dicendo: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
La Sapienza divina, a chi «è privo di senno», dice: «Chi è inesperto, venga qui, nella casa costruita dalla sapienza» di Dio. «Siate ricolmi dello Spirito, intrattenendovi fra voi con salmi, inni, canti ispirati, cantando e inneggiando al Signore con il vostro cuore[LD1] , rendendo continuamente grazie per ogni cosa a Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo».
È, non un uomo, ma Gesù stesso che annuncia: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo». Sarebbe da stupirsi e rimanere incerti se fosse un uomo a dirlo. Come possiamo fidarci di un uomo che annuncia simili parole? Ma è Gesù che dimostra di meritare una ragionata fiducia.
È Gesù che conferma, deludendo gli stolti, la sua promessa: «Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Davanti alla incredulità di molti, che se ne andarono e non ascoltarono ed alle incertezze degli stessi discepoli, Gesù, quasi con giuramento, afferma: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita».
«Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna».
Gesù dona una promessa a chi amorevolmente lo ascolta: «Io vi risusciterò nell’ultimo giorno perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda». «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Questo è il pane disceso dal cielo. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
Alla parola di Gesù si doni un ascolto meditato e devoto poiché non ha bisogno di inutili parole chi per redimere dal peccato ha dato se stesso come cibo, si è lasciato innalzare sulla Croce, ha donato vita attraverso la resurrezione: «Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me».
(didon)