Daniele 7,13-14; Salmo 92 (93); Apocalisse 1,5-8; Giovanni 18,33b-37
La preghiera di ‘Gnanone’: Venga il tuo Regno!
1. Come mai sono 2000 anni che preghiamo «Venga il tuo Regno» e questo Regno non viene? La risposta, forse non gradita, è che noi vogliamo un regno di questo mondo, ma Gesù Cristo, Re, annuncia solennemente: «Il mio regno non è di questo mondo; non è di quaggiù». Le attese umane sono errate ed opposte al «Come in cielo, così in Terra, sia fatta la tua volontà»: vorrebbero che «il mio regno fosse di questo mondo». Se fosse stato così «i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei». I Giudei? Quelli di ieri e quelli di oggi: quelli che non accettano la verità, ma il loro utile, ciò che serve, che uno si comporti come loro «dicono e non fanno» e domandano: «Dunque tu sei re?». Chiunque cerca la verità, credente o non credente, finisce in croce o alla cicuta, alla fucilazione, ai campi di sterminio che attanagliano l’umanità povera: ancora oggi viviamo lo sterminio dell’umanità povera a servizio della potenza di uomini indegni di verità e giustizia.
La risposta di Gesù Cristo è: «Tu lo dici: io sono re». E questa sia la risposta di ogni cristiano.
Figli e fratelli, cercate di comprendere cosa significhi che io «per questo io sono nato e sono venuto nel mondo».
Gesù è venuto «per dare testimonianza alla Verità»: la Verità non ha casa nella storia umana. «Chiunque è dalla verità ascolta la mia voce»: se la voce non è ascoltata, non si è dalla Verità. La parola di Gesù è libera da ogni sozzura umana.
Tu domandi che cos’è la verità oppure dici che la Verità non ha alcun valore, non esiste? Perderai il tuo potere perché solo a Gesù Cristo «furono dati potere, gloria e regno» e «tutti i popoli, nazioni e lingue» lo serviranno.
2. Il vero «potere» di Gesù Cristo Re «è un potere eterno che non finirà mai, non sarà mai distrutto».
«Gesù Cristo è il testimone fedele» del termine del potere del male e della morte; è «il primogenito dei morti e il sovrano dei re della terra».
Gesù Cristo è «Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue».
«Io sono l’Alfa e l’Omèga, il principio e il termine»: ogni cosa esistente nel tempo ha il suo inizio e la sua fine.
Siamo abituati e diseducati a rimandare ogni evento al ‘dopo che sarà’; Io, invece, sono «Colui che è»: il Vivente per ogni istante. «Era e viene». È «l’Onnipotente!».
È sempre presente e operante: «Ha fatto di noi un regno e sacerdoti per il suo Dio e Padre». Non ha costituito un ‘regno di sacerdoti’, ma «un regno e sacerdoti». Ogni credente esercita, se lo desidera intensamente il suo ‘sacerdozio’ ed acclama: «A lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli». Viene, il Signore, sempre e per tutti: non dobbiamo attenderlo per un tempo futuro. Il suo Regno è sempre presente ed «è in mezzo a noi ogni volta che due o più si riuniscono nel suo nome».
Per chi lo attende egli passa accanto e bussa alla porta del cuore. Se apriamo la porta al suo bussare «ogni occhio lo vedrà». «Anche quelli che lo trafissero» possono tornare ed essere accolti, figli o fratelli, «e tutte le tribù della terra si batteranno il petto».
Ogni umile nella Terra proclami la sua preghiera come quella che segue, di un umile operaio, con un nome da operaio, ‘Gnano’, detto ‘Gnanone’: “Gesù, mio maestro e compagno di lavoro, tu che fino a trent’anni facesti l’operaio e conoscesti la fatica ancor prima del dolore, soccorri le mie miserie morali e materiali. Tu sai quanto sia difficile per l’uomo sollevarsi al di sopra dell’egoismo e della volgarità. Fa’ che il mio lavoro sia una preghiera per il pane di ogni giorno e la vita di sempre”.
«Ascoltiamo la sua voce, per essere nel mondo fermento del suo regno di giustizia e di pace». «Amen! Sì, Amen!».
(didon)