Comunità Parrocchiale Tuscania

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IV DOMENICA DI AVVENTO – Anno B – 24 DICEMBRE 2023

2Samuèle 7,1-5.8-12.14.16; Salmo 88 (89); Romani 16,25-27; Luca 1,26-38
Cercasi casa: il Signore ne ha bisogno
La casa «di Dio sta ancora sotto i teli di una tenda»: può sembrare inutile provocazione; invece è verità! La casa di Dio non sono le molte costruzioni, spesso grandiose, di templi. La casa di Dio sono le coscienze dei credenti che vivono come fossero fuori casa; tanto è il dolore diffuso negli animi. Viviamo una casa distrutta da odi incrociati. C’è qualcuno peggiore di Erode. Persecutori come Erode, riempiti di onorificenze possono dire: «io abito in una casa di cedro». (altro…)

II DOMENICA DI AVVENTO – Anno B -10 DICEMBRE 2023

Isaìa 40,1-5.9-11; Salmo 84 (85); 2Pietro 3,8-14; Marco 1,1-8
Grida, alza la voce, parla al cuore! Non temere!
1. «Il giorno del Signore verrà come un ladro» e sorprenderà chi non vive intensamente. I tempi umani sono proporzionati alla storia individuale. Per l’umanità, la storia cammina più o meno velocemente, ma «davanti al Signore un solo giorno è come mille anni e mille anni come un solo giorno». Il camminare di Dio ha un passo diverso da quello dell’uomo: «Il Signore non ritarda nel compiere la sua promessa, anche se alcuni parlano di lentezza». Vorremmo giudizi severi ed immediati per altri, lentezze ed attese per se stessi. Non vorremmo concedere scuse e tempi di recupero. (altro…)

IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA – 08 DICEMBRE 2023

Gènesi 9-15.20; Salmo 97 (98); Efesìni 1,3-6.11-12; Luca 1, 26-38
Ed è storia di Salvezza
Perché il male ed il peccato? La sapienza umana non dà risposte. L’esperienza racconta il male ed il peccato. La Sacra Scrittura, accolta con fede, narra un iniziale dialogo di Amore tra Dio e l’uomo, interrotto quando «il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: «Dove sei?».
L’uomo non rispose alla domanda. Cercò scuse e rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino» ed «ho avuto paura». ‘Se ieri avevamo un dialogo amorevole, di cosa dovevi aver paura?’. (altro…)

I DOMENICA DI AVVENTO – Anno B – 03 DICEMBRE 2023

Isaìa 63,16b-17.19b; 64,2-7; Salmo 79 (80); 1Corìnzi 1,3-9; Marco 13,33-37
Dalla Legge alla Grazia: andate!
Nel cammino di preparazione al ricordo della nascita di Gesù Cristo è giusto riconoscere il peccato umano ed invocare il Signore: «Ecco, tu sei adirato perché abbiamo peccato contro di te da lungo tempo». «Siamo divenuti come panno immondo; sono avvizziti come foglie i nostri atti di giustizia; le nostre iniquità ci hanno portato via come foglie al vento».
Contempliamo sventure senza alzare gli occhi a te nostro Padre: «Nessuno invoca il tuo nome, nessuno si risveglia per stringersi a te. Tu, Signore, tu sei nostro padre». Non possiamo dimenticare che «tutti noi siamo opera delle tue mani; siamo argilla e tu colui che ci plasma». (altro…)

XXXIV DOMENICA T. O. – N. S. GESÚ CRISTO RE DELL’UNIVERSO A – 26 NOVEMBRE 2023

Ezechièle 34,11-12.15-17; Salmo 22 (23); 1Corìnzi 15,20-26.2; Matteo 25,31-46
‘Pascere’, non ‘Giudicare’
Davanti alla Croce ed alla Resurrezione chi si sente in grado di rispondere: “Io ho fatto quel che potevo”? Eppure lo si ripete spesso e ci si colloca dalla parte dei giusti.
Due verbi e due mentalità si trovano a confronto nella parola di Dio: non vi poniamo attenzione e, ormai assuefatti a superficialità ed indifferenza, equivochiamo. La Parola non tace; si rivolge «a te, mio gregge» con due parole:
1. «Pascerò con giustizia».
Pascere è: «io stesso cercherò le mie pecore»; «passerò in rassegna come un pastore passa in rassegna il suo gregge». Andrò in mezzo alle «pecore che erano state disperse nei giorni nuvolosi e di caligine»; «andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all’ovile quella smarrita». «Radunerò» e «condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare». (altro…)

XXXIII DOMENICA T. O. – Anno A – 19 NOVEMBRE 2023

Proverbi 31,10-13.19-20.30-31; Salmo 127 (128); 1Tessalonicési 5,1-6; Matteo 25,14-30
Dare un cuore alla Terra
Sembrava giunto il momento del progresso, ma era soltanto economico: è divenuto sopraffazione sui deboli a servizio dei ricchi. I potenti sottomettono i poveri e li escludono dai beni della Terra. I poveri ‘servono’ a donare servizi ai potenti.
Tutto rischia di crollare: «e non potranno sfuggire». Non abbiamo pensato a curare gli infermi e celebrato funerali. ‘Unzione per gli infermi’ è divenuta atto magico dal quale è bene rimanere lontani perché anticipo di morte e l’abbiamo, così, chiamata ‘Estrema Unzione’, tradendo la Scrittura. (altro…)