’Èsodo 34,4b-6.8-9; Salmo 3,52-56; 2 Corìnzi 13,11-13; Giovanni 3,16-18
‘un giorno stare; sei giorni andare’
Siamo «un popolo di dura cervìce», «ma tu», Signore, «perdona la nostra colpa e il nostro peccato» e «fa’ di noi la tua eredità».
Si rischia di perdere ideali e valori: per tornare alla bellezza dell’esistenza cristiana occorre convertire i cuori gustando il dialogo amorevole con Dio e con le famiglie della famiglia di Dio.
Le mani dei padri, guidate da una sapienza divina, hanno donato tesori di bellezza: non siamo chiamati a ‘conservarla’, ma a darle pieno compimento. Resi maestri dalla Parola, si rende attraente ristrutturare e donare armonia a due valori:
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Atti 2,1-11; Salmo 103 (104); 1Corìnzi 12,3b-7.12-13; Giovanni 20,19-23
Suscitare l’entusiasmo dell’amore
Dopo la Resurrezione Gesù si rende presente in modo vero e reale «e i discepoli gioirono al vedere il Signore».
Gesù, mostrando i segni della Passione, augura più volte «Pace «a voi!». Poi dice ai discepoli: «Ricevete lo Spirito Santo».
«Il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo» quando accadde un evento del quale una spiegazione umana non è possibile. «Venne all’improvviso dal cielo un fragore». (altro…)
Atti 1,1-11; Salmo 46 (47); Efesìni 1,17-23; Matteo 28,16-20
Missione
Ci si domanda con ansia quale tipo di vita avremo nei prossimi tempi. Gesù, trascurando ogni criterio umano, parla, agisce perché lo svolgersi della Storia divenga un cammino di Salvezza e dona a chi gli è fedele «uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui».
I discepoli, «però, dubitarono» delle sue parole e rivolsero attenzione ad una speranza, tutta umana, domandando: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». (altro…)
Atti 8, 5-8. 14-17; Salmo 65; 1Pietro 3,15-18; Giovanni 14, 15-21
Rendere ragione della speranza
Secondo la parola del Vangelo «il mondo non può ricevere» la predicazione del Regno di Dio «perché non lo vede e non lo conosce». Il Vangelo secondo Giovanni usa il vocabolo ‘mondo’ per indicare tutto ciò che si oppone al Dio di Gesù. Il Creatore, per mezzo della Parola, sconfigge ogni giorno questo ‘mondo’ ingiusto e malvagio. Il credente in Cristo vive nella situazione di essere ‘nel mondo’, ma non essere ‘del mondo’. (altro…)
Atti 6,1-7; Salmo 32 (33); 1Pietro 2,4-9; Giovanni 14,1-12
Nella iniziale comunità cristiana sorsero problemi perché «nell’assistenza quotidiana, venivano trascurate le vedove» dei convertiti di origine greca: quando si verificano situazioni dolorose è importante che «non sia turbato il cuore».
Gli Apostoli, in quella occasione, intervennero dicendo: «Non è giusto che noi lasciamo da parte la parola di Dio per servire alle mense». (altro…)
Atti 2,14a.36-41; Salmo 22 (23); 1Pietro 2,20b-25; Giovanni 10,1-10
Il modo di parlare di Gesù è semplice: perché nei Vangeli si legge che «essi non capirono»?
Quando la verità non corrisponde ad abitudini consolidate non viene accolta: rimuovere dalla coscienza errate precomprensioni è aspro. È bene ricordare che l’annuncio cristiano giunge alle coscienze secondo particolari criteri:
1. Il primo annuncio (Kerigma) è: «Sappiate con certezza che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso». Cristo è «il Vivente». (altro…)