Sofonìa 2,3; 3,12-13; Salmo 145 (146); 1Corinzi 1,26-31; Matteo 5,1-12a
“Et nullu homo ène dignu te mentovare”
«Cercate il Signore voi tutti, poveri della terra». I ‘poveri della terra’ sono costruttori di speranza; non ripongono in altri speranza: hanno sapienza, umanamente resa vana dalla malvagità e presunzione del mondo, «ma quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti».
Ai poveri, fatti di terra, è rivolta la Parola: «Grazie a Dio, e per sua opera, voi siete in Cristo Gesù, il quale per noi è diventato sapienza». E non soltanto questo, ma anche «giustizia, santificazione e redenzione».
Quale differenza esiste tra i poveri del Vangelo ed i ricchi? Questa: «come sta scritto, chi si vanta, si vanti nel Signore» e non nei valori di terra accumulati. (altro…)
Isaìa 8,23b-9,3; Salmo 26 (27); 1 Corìnzi 1,10-13.17; Matteo 4,12-23
Da ‘Parola’ a ‘Carne’: e lo chiamammo Gesù
Quando il Vangelo giungerà fedelmente ai cuori, «il popolo che cammina nelle tenebre vedrà una grande luce». Occorre tornare allo stile della piccola Galilea di Gesù per farne una «gloriosa Galilea delle genti».
1. Parole di Papa Francesco: “Giovanni, compiuta la sua missione, sa farsi da parte, si ritira dalla scena per fare posto a Gesù. Giovanni ha indicato Gesù come l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo e ora si mette in umile ascolto. Da profeta diventa discepolo. Ha predicato al popolo, ha formato i suoi discepoli. Fa un passo indietro, perché molti abbiano la gioia di incontrare Gesù. Imparare a congedarsi: se non lo si fa è per protagonismo o per interesse.
Libertà dagli attaccamenti: virtù di farci da parte, testimoniando che il punto di riferimento della vita è Gesù. (altro…)
Isaìa 49,3.5-6; Salmo 39 (40); 1 Corìnzi 1,1-3; Giovanni 1,29-34
Solitudine e Silenzio
Uomini vagavano soli e sperduti in lande desolate senza la chiara conoscenza di Luce e Parola.
Luce e Parola non sono mai assenti e si fanno prepotentemente vere ed attuali nella promessa di verità del Padre: in principio, all’inizio dei tempi, per mezzo di Parola, il Padre mandò la luce.
Negli ultimi tempi il Padre si è fatto ascoltare: «Io ti renderò luce delle nazioni». E la luce venne: Gesù. Il dono esiste anche se non sempre i popoli lo accolgono. Nella misura in cui viene accolto diviene efficace e la Luce si realizza per mezzo di Parola.
La promessa non riguarda il passato; è ancora vivente «perché porti la mia salvezza fino all’estremità della terra».
A chi si rivolge la promessa? «Alla Chiesa di Dio». (altro…)
Le feste del Natale e della Epifania si completano con la festa del Battesimo di Gesù. Tre feste in una per presentarci Gesù come Salvatore: «Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio».
L’annuncio del Regno del Padre viene donato prima ai pastori, poi ai Magi, infine a tutto il popolo.
Nessuno può ignorarlo: non lo ignora Giovanni anche se si schernisce sentendosi indegno di battezzare Gesù: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?».
Il Padre ci presenta il Salvatore: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».
Gesù, nel battesimo di Giovanni, cosciente di ogni futuro, «uscì dall’acqua ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui». La sua missione è essere «alleanza del popolo e luce delle nazioni».
In quale modo accadrà l’annuncio di Gesù? Porterà «il diritto alle nazioni con verità», aprirà «gli occhi ai ciechi», farà uscire alla luce «i prigionieri che abitano nelle tenebre». «Non griderà né alzerà il tono», passerà in mezzo al suo popolo «beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo». Di fronte alle difficoltà «non verrà meno e non si abbatterà».
Chiunque sarà capace di «verità» accoglierà l’invito del Padre: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga».
«La Parola», un giorno difficile da riconoscere, ora annuncia «la pace per mezzo di Gesù Cristo che è il Signore».
Noi siamo i chiamati per narrare ad altri l’annuncio: «Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea». (altro…)
Isaìa 60,1-6; Salmo 71 (72); Efesìni 3,2-3a.5-6; Matteo 2,1-12
Nella verità, la vera libertà
La festa dell’Epifania annuncia e manifesta Gesù, figlio di Maria, come Salvatore.
E’ saluto ed augurio la Sacra Scrittura: «Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te».
Meditando con la Parola la storia attuale, constatiamo che «la tenebra ricopre la terra, nebbia fitta avvolge i popoli». Dall’ascolto della Parola sorge speranza per una testimonianza cristiana: «su di te risplende il Signore, la sua gloria appare su di te».
Credenti nel Vangelo, ci si augura che «tutti si radunino, vengano a te». Riuscendo a mutare la storia, «guarderai e sarai raggiante, palpiterà e si dilaterà il tuo cuore».
Non solo gli Apostoli, ogni credente, si può rivolgere ai fratelli nella fede e proclamare: «penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore». Essere coscienti che ogni ascoltatore della Parola può riferire a sé la missione che «per rivelazione è stato fatto conoscere il mistero»: tutti chiamati ad essere testimoni del mistero di grazia «rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito». (altro…)