Ubicata in un quartiere moderno della cittadina di Tuscania denominato Villaggio Gescal, la chiesa della Nostra Signora di Lourdes sorge isolata al centro di piazza Padre Pio da Pietralcina che si apre all’angolo tra via Tuscia e via Nostra Signora di Lourdes.
L’edificio, realizzato con struttura in cemento armato, è disposto con asse che va da sud-ovest a nord-est e presenta un perimetro rettangolare, articolato all’esterno da volumi semicircolari e preceduto da un portico rettangolare rialzato di quattro gradini. In facciata, inoltre, s’inserisce in asse al portico un alto campanile, affiancato da due porte d’ingresso alla chiesa.
Lo spazio interno, con asse maggiore trasversale, è scandito in questa stessa direzione da una fila di quattro pilastri circolari; la sala destinata ai fedeli è caratterizzata, oltre che dalla presenza lungo tre lati di vani semicircolari, da un’espansione laterale determinata dall’ambiente della sacrestia che occupa l’angolo nord-orientale.
L’area presbiteriale, collocata in asse rispetto ai due ingressi, è costituita da una piattaforma rialzata di tre gradini, dove, in posizione isolata, è collocata la mensa dell’altare maggiore; nel retrostante vano semicircolare, al di sopra di un ulteriore gradino, sono posizionate le sedute dei celebranti.
Le pareti interne, interamente intonacate di bianco, sono scandite da absidi semicircolari che ospitano statue votive e un tabernacolo in legno dorato. I quattro pilastri circolari presentano un rivestimento in piastrelle rettangolari di cotto.
La chiesa, coperta da un soffitto piano articolato da fasce longitudinali, è illuminata da sette finestre rettangolari ornate da vetrate policrome, di cui tre sono poste anteriormente e quattro nella parete di fondo. Le superfici esterne sono intonacate e hanno coloritura giallo chiara.
Il campanile è composto da quattro livelli e presenta una struttura che lungo i fianchi si rastrema progressivamente fino alla cella campanaria. La torre, intonacata, è accessibile dall’esterno mediante una porta posta nel primo livello, alto quanto il portico antistante; i successivi livelli s’innalzano al di sopra del solaio di copertura della chiesa e del portico e sono caratterizzate nei quattro lati da finestre arcuate con cornici in mattoni e dotate di davanzale e inferriata. Sul lato rivolto verso il portico campeggia in rilievo un grande crocifisso. L’ultimo livello, relativo alla cella campanaria, è coperto da un tetto a due spioventi.
- Pianta
– La chiesa ha pianta rettangolare con asse maggiore trasversale ed è preceduta da un portico, anch’esso rettangolare, dal quale, mediante due porte, si accede all’interno; tali ingressi fiancheggiano il campanile, che si trova posizionato in asse al portico. I tre quarti dello spazio interno, scandito trasversalmente da una fila di quattro pilastri circolari, costituiscono l’aula; questa è delimitata perimetralmente da spazi semicircolari e conclusa da un’area presbiteriale di larghezza inferiore e sopraelevata di tre gradini. All’angolo nord-orientale è ricavato l’ambiente della sacrestia, comunicante con l’aula mediante una porta; la restante parte della chiesa (angolo nord-occidentale) è un’espansione dello spazio liturgico destinato ai fedeli.
– Impianto strutturale
– L’ossatura portante della chiesa è in cemento armato ed è costituita da setti e pilastri perimetrali e all’interno da quattro pilastri circolari. Il collegamento delle strutture verticali avviene mediante travi poste in sommità; il tutto a sostegno del solaio di copertura piana, probabilmente in laterocemento. I setti e i pilastri del perimetro esterno sono intervallati dalle pareti dei volumi semicilindrici; quelli presenti lungo i lati maggiori dell’impianto si elevano al di sopra del tetto piano. Il solaio inclinato a tre falde del portico, anch’esso verosimilmente in laterocemento, è sorretto da pilastri circolari.
– Coperture
– La chiesa ha copertura piana con superiore strato di impermeabilizzazione e lateralmente parapetto inclinato rivestito di tegole; i volumi semicilindrici sono coperti da un solaio inclinato ad unico spiovente. Il manto superiore delle coperture inclinate è in tegole portoghesi in cotto.
– Pavimenti e pavimentazioni
– La pavimentazione dell’aula è in piastrelle quadrate di cotto disposte a 45 gradi e delimitate perimetralmente da un’ampia fascia, interrotta in corrispondenza dei due ingressi. Tale fascia è costituita da mattonelle in cotto di tonalità cromatica più chiara disposte in filari paralleli ai muri; questi proseguono all’interno degli spazi semicircolari. Il pavimento dell’area presbiteriale è anch’esso in piastrelle quadrate in cotto, di tonalità uguale a quelle costituenti la fascia perimetrale del pavimento dell’aula, con disposizione in filari orizzontali; lo spazio semicircolare retrostante all’altare maggiore è pavimentato con lastre di pietra. Anche la pavimentazione del portico antistante alla chiesa è in cotto.
– Elementi decorativi
– L’interno della chiesa è decorato dalle vetrate policrome realizzate dalla ditta La Diana di Monteriggioni (SI) e dalle quattordici formelle in legno dipinto eseguite dall’artista tuscanese Bruno Mengarelli.
– 1971 ‐ 1977 (costruzione nuovo quartiere carattere generale)
– Il Provveditorato alle opere pubbliche di Roma predispone un piano di edilizia economica e popolare per la realizzazione di nuove abitazioni e relativi servizi per gli abitanti di Tuscania sinistrati dal terremoto del 1971. A seguito di studi svolti dal Servizio Sociale della Gestione Case per i Lavoratori (GESCAL) viene progettata una variante al piano dagli architetti Sara Rossi, Luisa Anversa Ferretti, Sergio Bonamico, Enrico Martelloni e Sergio Lenci; nel 1977 gli alloggi vengono completati.
– 1980 ‐ 1989 (costruzione chiesa intero bene)
– Negli anni ’80 monsignor Luigi Boccadoro, vescovo di Viterbo e Tuscania, ottiene il consenso dall’Istituto Autonomo Case Popolari per trasformare in chiesa la centrale termica del quartiere GESCAL progettata dall’architetto Sergio Lenci e ancora non funzionante.
– 1986 ‐ 1986 (erezione parrocchia carattere generale)
– Con decreto del 31 maggio 1986 viene istituita la parrocchia di Nostra Signora di Lourdes, il cui territorio viene stralciato dalla parrocchia del Sacro Cuore.
– XXI ‐ XXI (ristrutturazione intero bene)
– L’interno della chiesa viene ristrutturato e dotato di un nuovo impianto di illuminazione.
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S. Giovanni Battista decollato, Santuario della Madonna Addolorata (Chiesa e santuario, Tuscania) Sita nel centro storico, è citata fin dal 1221, in origine dedicata a Santa Maria Nuova; cambia nome in San Giovanni quando diviene sede dell’omonima confraternita....
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