IL RITORNO A TUSCANIA DELL’ADDOLORATA
Gli autobus con i pellegrini Tuscanesi, alle 18.30, si avviano verso Tuscania. Il camion di Morelli e l’autobus degli Araldi, partono da Roma alle 19.00. Alle ore 21.30 siamo a Tuscania e sostiamo a Rio-fecciaro. Poiché l’arrivo degli Araldi con l’Immagine era previsto per le ore 23.00, presso Rio-fecciaro e piazzale Trieste, ci sono ad attendere pochissimi fedeli. Tolto dal camion il trono, gli Araldi sistemano su di esso l’Immagine con il Cristo Morto; mentre avviene l’operazione, la voce che è giunta la Madonna, come un baleno, fa il giro della città e, dalle case vicine, da via dell’Olivo, via Tarquinia, dalla Petrella, dalla porta di Poggio, da quella di San Marco, ecco arrivare moltissimi fedeli.
Gli Araldi si accingono all’ultimo sforzo di questa giornata, movendo da Rio-fecciaro verso viale Trieste. Per la prima volta nella storia dell’Addolorata, gli Araldi entrano con l’Immagine dalla porta Montàscide, superando il difficile ostacolo costituito dalle limitate dimensioni della porta medievale; via Marconi, piazza Mazzini, via Cavour, sono percorsi speditamente. Dopo una breve sosta davanti alla chiesa di San Giovanni, gli Araldi fanno entrare l’Addolorata, mentre i fedeli, divenuti numerosissimi, applaudono gridando l’ennesimo: “VIVA MARIA”; ma il più potente, filiale, è quello gridato dagli Araldi, quando depongono la loro Madre presso l’altare maggiore.
Mentre si chiude questa memorabile giornata, è come un sogno ripensare alle stupende visioni di via della Conciliazione, piazza San Pietro, rivedere la nostra Madonna presso l’altare della confessione e la gloria del Bernini nella basilica di San Pietro, ma solo ora che l’Addolorata è nella chiesa della sua e nostra città, i cuori ritrovano la vera pace e la sicurezza che, a vegliare su tutti e per tutti, è Lei, Regina di questo nostro popolo che onora e ama, sopra ogni cosa, Maria SS.
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Un Grazie particolare a …
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