Michèa 5,1-4°; Salmo 79 (80); Ebrei 10,5-10; Luca 1,39-45
Da Parola a Carne
1. Ai piccoli ed ai semplici sono rivolte promesse non pensabili da mente umana: «E tu, Betlemme, così piccola, da te uscirà per me colui che deve essere il dominatore». In te «partorirà colei che deve partorire». «Il Figlio» che nascerà «pascerà con la forza del Signore, con la maestà del nome del Signore e il resto dei tuoi fratelli ritornerà». E la promessa si fa intensa: «Abiteranno sicuri perché Egli stesso sarà la pace!».
2. Dio mantiene le sue promesse. Corrisponde alla promessa divina «Maria, che si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda». Salutò Elisabetta ed «il bambino sussultò nel suo grembo». «Elisabetta», capace di stare alla presenza del suo Signore, «fu colmata di Spirito Santo» ed «esclamò a gran voce: Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo»!
3. Dovremmo, costatando la sofferenza che si infligge ai fratelli, come Elisabetta, chiederci: «A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?». Come mai ad Elisabetta si rende presente la ‘Pace nella Giustizia’, ed, a me, a noi, non accade? Il Signore non cerca anche me? Oppure, in me, in noi, qualcosa non va ‘bene’; non è ‘buono’, non è ‘bello’?
4. Le parole degli uomini non sono Verità; talvolta dicono il vero. Mai sono Verità: forse è questa la risposta. La mia parola, la tua parola non diviene più ‘carne’. La ‘mia’ parola è un imparaticcio di chiacchiericcio umano e rende impossibile a Dio l’entrare nella mia ‘inesistente’ carne.
«La Parola si è fatta Carne e venne ad abitare in mezzo a noi». Si è resa, nella realtà, visibile e toccabile. La mia parola, forse la nostra, si limita a vantare diritti davanti a Dio? “Abbiamo mangiato e bevuto con te! Non ti ricordi?”.
Una risposta è presente nelle Sacre Scritture: “Io vi dico: Non vi conosco”.
L’atteso da tutte le genti è venuto, si è fatto Storia di Carne tanto che «Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo»: io, tu, noi abbiamo incontrato Gesù tanto è vero che ci siamo stati a mensa insieme. A me, a te, a noi è sussultato il cuore? Io, tu, noi abbiamo cessato di uccidere bambini nella loro carne e nello spirito?
Mostratemi la vostra fede davanti ai bambini e adulti che avete fatto piangere, che avete causato che morissero per fame. Ammirate come avete ridotto il Creato, come avete ridotto l’uomo. E siete fieri dei traguardi raggiunti con la tecnica che alimenta armi, malattie e guerre. Ben peggiori di Erode.
Confrontarsi con Maria, con Elisabetta: «E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Che possiamo essere meno indegni nel ‘celebrare’ Natale.
5. Preghiera: Signore, «dona alla Chiesa di aderire pienamente al tuo volere», perché, imitando l’obbedienza del tuo Figlio, «si offra a te in perenne cantico di lode».
(didon)