Sabato 11 febbraio pomeriggio nella chiesa Nostra Signora di Lourdes a Tuscania , in occasione della Giornata del malato è stata svelata la nuova opera realizzata dall’artista Gino Bernardini, in olio su tela e foglia d’oro intitolata “ Madre Dolcissima”. L’opera è stata posizionata nell’abside alle spalle della statua della Madonna di Lourdes, va a completare un progetto avviato 10 anni fa, in cui durante la stessa ricorrenza Bernardini ha donato alla stessa chiesa, Nostra Signora di Lourdes, altra opera di circa 6 metri intitolata “Dal Profondo del Cuore” che avvolge nell’abbraccio caldo e dorato il tabernacolo ligneo realizzato nel 1709 da Antonio Degan maestro di Conegliano Veneto. Abbiamo chiesto all’artista tuscaniese la fonte d’ispirazione di una opera d’arte così intensamente spirituale.
“Ho immaginato e dipinto con la sua tecnica la natura incontaminata che circonda la grotta della Madonna di Lourdes, cogliendo i particolari fondamentali di questo sacro e meraviglioso posto. -“Quest’opera intitolata “Madre dolcissima” è frutto di un lungo lavoro iniziato a settembre 2022.. Ce la descriva: “L’oro nella parte alta rappresenta Dio che avvolge e illumina con il suo amore la Madonna. Al centro del quadro ci sono delle rose, altro elemento fondamentale della Madonna di Lourdes; ai lati dell’opera ci sono degli alberi di glicine bianco che rappresentano la purezza e l’amore della Madonna. Si potranno notare un’infinità di fiori, immersi in una natura rigogliosa dove spiccano ortensie, dei fiori straordinari le cui pennellate determinano un colore non definito che varia dal celeste al rosa, dal rosso al giallo…Colori delicati, vivi, celestiali”.-In basso si potranno notare le radici della vegetazione che vanno alla ricerca del nutrimento e soprattutto dell’acqua. Il particolare caratterizza un elemento fondamentale della Madonna di Lourdes, la fonte dove sgorga un’acqua Santa, un’acqua miracolosa… Nel conformare il quadro mi sono immaginato la sorgente dell’acqua al centro che si propaga sia a destra che a sinistra dell’opera formando un abbraccio a noi e al mondo”. Una simbologia profonda che in tempi come gli attuali celebra il significato del ritrovarsi anche attraverso quell’abbraccio. Un dono straordinario per la sua valenza artistica ma anche per l’essenza intima che l’autore ha saputo rappresentare facendone omaggio alla chiesa e alla comunità di Tuscania che vivrà l’umanità quotidiana della Madre Dolcissima la cui preghiera raggiunge il cielo, in quanto mediatrice degli uomini. (L.P.)