Numeri 6,22-27; Salmo 66 (67); Gàlati 4,4-7; Luca 2,16-21
Figli coraggiosi
1. Un primo inizio: «Nel principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso». La prima creazione rimase inquinata dalla menzogna che condusse al peccato del mondo.
2. Un secondo inizio: «Quello che era nel principio, quello che noi abbiamo udito e che le nostre mani hanno palpato del Verbo di Vita» … questa Vita si manifestò, noi l’abbiamo veduta e la annunciamo a voi. Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia piena».

La melancolia del Natale: la Festa rende sensibili le tristezze del tempo presente, ma «Dio è luce e in lui non c’è tenebra alcuna. Le tenebre non l’avranno vinta».
Il primo giorno dell’anno si celebra la Vita. La Madre, che ha generato «il Verbo di Vita», genera altri figli coraggiosi nel perseguire la Pace.
Gesù dice: «Pace a voi! Vi lascio la pace, vi do la mia pace». Pace per il mondo è imposizione di una legge; da questa pace Gesù si distacca: «Non come la dà il mondo, io la do a voi».
3. Non termini Natale per chi crede nell’Amore: “La magia del Natale è nelle piccole cose…si rivela con un abbraccio, la trovi in una carezza, la vedi in un sorriso … la magia del Natale la vivi tutto l’anno se il Tuo cuore è in pace, se presti attenzione alle emozioni delle persone care, se vivi con Amore …la magia del Natale la trovi in Te, ogni giorno”. Natale sia ogni giorno: ‘Ho promesso ai Padri la Salvezza: è venuta’ «la pienezza del tempo». Ponete «il mio nome» sui vostri figli «e io li benedirò».
Vi mando «il mio Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge». Lo mando «per riscattare voi che siete ancora sotto la Legge, perché riceviate l’adozione a figli». Con la venuta del Figlio, Parola fatta Carne, cui è stato posto nome Gesù, la Legge termina.
Non vi meravigliate di questo compimento della Promessa: «Che voi siete figli lo prova il fatto che ho mandato nei nostri cuori lo Spirito del mio Figlio», il quale vi insegna a gridare a Dio, pregando: «Abbà! Padre!».
Da questo momento avete la facoltà di «non essere più schiavi, ma figli e, se figli, anche eredi per grazia di Dio».
Per ricevere i doni di Gesù Cristo, anche quello della Pace, «i pastori andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il Bambino».
Non bastò loro trovare Gesù Cristo: i pastori, «dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro». «I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto». I pastori furono coraggiosi: annunciarono il Re dei secoli mettendo in pericolo la loro esistenza.
«Tutti quelli che udivano si stupirono». I pastori aiutarono Giuseppe, Maria, Gesù a trovare casa e lavoro nei giorni che seguirono la nascita. La famiglia di esuli e di ospiti trovò rifugio e «Maria, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore». Abbracciarsi alla Madre, Maria, è entrare da protagonisti ‘nel principio’ di una umanità redenta per rendere agile il sollievo della Pace di Cristo.
Le condizioni per la pace non sono futili trattati internazionali imposti dal più forte, ma l’augurio divino: «Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace».
(didon)