Gioèle 2,12-18; Salmo 50 (51); 2Corìnzi 5,20-6,2; Matteo 6,1-6.16-18
Ritornate: canzone di libertà
Figli, conosco i dolori causati dal male del mondo. Per avere speranze «laceratevi il cuore e non le vesti».
«Ritornate al Signore, vostro Dio con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti. State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere visti, ammirati, lodati dalla gente; fatelo perché il Padre vostro è misericordioso e pietoso, lento all’ira, di grande amore, pronto a ravvedersi riguardo al male» da voi compiuto.
Nessuno, eccetto Gesù Cristo, conosce la strada che porta al cuore del Padre: ritornate per mezzo di Gesù;con lui non conoscerete disperazione. Mai nessun assetato è arrivato a chiedere l’acqua e tornare deluso.
Per aiutare a giungere al Padre «noi, in nome di Cristo, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio».
Il popolo di Dio, di poche parole, non parla di sé; non dice se vive o se muore. «E pregate, digiunate; se lo fate, non diventate tristi e malinconici: «entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo che vede nel segreto». Lì, sei tu solo ed il Padre: libero da ogni condizionamento ed esterna frustrazione; guarda il Padre negli occhi. Risiede qui la vera libertà dei figli di Dio: condisce più del sale. Il Padre «ti ricompenserà».
(didon)