Il rito dell’incoronazione è per sé molto semplice e si compone di due momenti: la preghiera di benedizione e l’atto di incoronazione dell’immagine. Questo atto di incoronazione è significativo e avviene nel silenzio, dal momento che il suo significato è interamente racchiuso nella preghiera di benedizione che lo precede. C’è una lunga preghiera, in cui ci incontriamo con tutto il significato del rito che compiamo, e poi c’è il gesto che si compie in silenzio, perché quello che dovevamo capire e sapere del rito lo abbiamo già appreso dalla preghiera, e ora nel silenzio ciascuno si unisce a quell’atto di incoronazione facendolo proprio, facendolo personale, come se ciascuno di noi mettesse la corona sul capo della Madonna. Così recita la preghiera:
Benedetto sei tu, Signore, Dio del cielo e della terra, – che nella tua giustizia e misericordia disperdi i superbi ed esalti gli umili. – Di questo tuo meraviglioso disegno ci hai offerto il modello perfetto nel Verbo fatto uomo e nella sua Vergine Madre. – Il Cristo tuo Figlio, che si è umiliato volontariamente fino alla morte di croce, risplende nell’eterna gloria e siede alla tua destra, re dei re e signore dei signori. E colei che si è chiamata tua serva, la Vergine da te eletta come genitrice del Redentore e vera madre dei viventi, innalzata sopra i cori degli angeli, regna gloriosa accanto al suo Figlio e prega per tutti gli uomini, Avvocata di grazia e Regina di misericordia. Guarda con bontà, Signore, il tuo popolo, che, nel porre il diadema regale all’immagine della Madre, riconosce il Signore Gesù re dell’universo e acclama Regina la Vergine Maria. Concedi, o Padre, che seguendo il loro esempio anche noi ci consacriamo al tuo servizio e ci rendiamo disponibili l’un l’altro nella carità; così nella vittoria sull’egoismo e nel dono senza riserve adempiremo la tua legge e condurremo a te i nostri fratelli. Fa’ che siamo lieti di vivere umili e poveri in terra, per raggiungere un giorno la gloria del cielo, dove tu stesso darai la corona della vita ai tuoi servi fedeli. Per Cristo nostro Signore. – Amen.
Quali significati ha per noi il rito di incoronazione dell’immagine di Maria? Che cosa comporta partecipare a questo rito tenendo conto della preghiera di benedizione che ce ne offre un ricco contenuto?.
1. Il primo significato è la benedizione di Dio. Maria è incoronata, si sta compiendo il gesto, e mentre questo avviene noi benediciamo il Signore Dio del cielo e della terra. E perché lo benediciamo? Per il suo disegno meraviglioso di salvezza che si è realizzato in Maria tramite la sua fede e la sua pronta collaborazione. In questo testo noi benediciamo il Signore per ciò che Egli ha fatto nella vita della Madonna, anche a nostro favore. Manca qualcosa alla nostra preghiera se non è presente la benedizione, il momento in cui ci fermiamo davanti al Signore per esprimere la nostra lode a motivo dell’amore che Egli ha per noi, la nostra meraviglia per tutto ciò che Egli compie nella nostra vita, la gratitudine con cui accompagna i passi del nostro cammino. Partecipare al rito di incoronazione ci deve aiutare a introdurre di più nella nostra vita il tempo della benedizione di Dio.
2. Un secondo aspetto è La regalità di Cristo. Maria è incoronata, e mentre questo avviene, nell’esultanza del cuore riaffermiamo la nostra fede nel “Signore Gesù Re dell’universo”. Che cosa ne consegue? Perché siamo cristiani? Perché Cristo è al centro della nostra fede. Mentre guardiamo Maria Regina e ascoltiamo nella preghiera di benedizione che Gesù è il Signore dell’universo, facciamo in modo che il nostro cuore batta ancora di più per Gesù, che il nostro cuore trovi il proprio orientamento nel volto di Gesù, che il nostro cuore trovi la pace nella presenza di Gesù, che insomma per noi – come direbbe san Paolo – «il vivere sia Cristo»
3. Il terzo elemento è la bellezza di Maria Regina. La bellezza regale di Maria potrà essere in qualche modo nostra se vivremo nel dono di noi stessi, se la carità sarà il cuore di ogni nostra parola e di ogni nostro gesto, se l’amore autentico diventerà in noi il principio di vita nuova secondo il Vangelo e sorgente di una nuova moralità. Guardiamo, dunque, a Maria Regina, e rinnoviamo il nostro desiderio di essere belli come Lei e santi come Lei, affermando con il celebre scrittore francese Léon Blois: «Nella vita non c’è che una sola tristezza: quella di non essere santi» (La donna povera).
4. La corona della gloria. Maria, Assunta in cielo in anima e corpo, ha ricevuto i segni della regalità; così anche noi viviamo il pellegrinaggio terreno nella speranza di approdare per sempre alla sponda della beata eternità, dove riceveremo “la corona della vita”. La Madonna è sempre annuncio di Paradiso. Guardiamo, dunque, alla Madonna, guardiamo alla Regina. E guardando Lei sentiamo il Cielo che è presente in Lei e di cui Lei ci parla. Fissiamo lo sguardo là dove è la vera gioia, che vediamo sul volto di Maria e che sentiamo partecipata anche a noi.
Sono quattro gli elementi importanti e significativi, che incontriamo nella preghiera di benedizione; nel gesto di incoronare Maria li sentiamo nostri, e vogliamo che diventino vita della nostra vita. Allora questo non sarà solo un rito, ma sarà un seme piantato nella nostra esperienza quotidiana di vita cristiana.
In quel momento di silenzio, dunque, in cui il Vescovo Orazio incoronerà Maria Regina di Tuscania, diciamo tutti insieme nel cuore:
– Ti benedico Signore, perché tu sei il Dio della mia vita
– Aiutami ad essere santo, perché possa essere felice
– Ricordami che sono fatto per il Cielo, che la mia casa è il Paradiso.
Facciamolo per le nostre famiglie, per i sofferenti, per chi ci ha preceduto nel Regno di Dio: ringraziamo i nostri padri per il dono della fede che ci hanno trasmesso e preghiamo che anche noi possiamo trasmetterla ai nostri figli.