Deuteronòmio 4,32-34.39-40; Salmo 32 (33); Romani 8,14-17; Matteo 28,16-20
‘Sbandata’ d’Amore
Dio Creatore, il Dio della Bibbia, è fuori del ‘tempo’. Il Creato, invece, ha in dono i tempi della salvezza: da ‘In principio’, di Genesi, alla ‘Fine dei tempi’, di Apocalisse.
Dal ‘principio’ la persona umana è in cerca di Dio: quando lo cerca con le sue doti umane, non riesce ad andare al di là della storia; inventa creazioni fantastiche, esaltazioni di doti umane, ma Dio non è creazione della ricerca dell’uomo.
Dio è dono di conoscenza di sé e della realtà. La sua Parola desta meraviglia nei popoli: esiste «un popolo che ha udito la voce di Dio», il popolo della Bibbia. «Il Signore lo fece per voi. Sappi, dunque, e medita bene nel tuo cuore: il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra». Lui solo, il Dio della Bibbia, si è fatto conoscere e «non ve n’è altro».
La Parola sorprende, illumina, sbigottisce, scandalizza: accadde agli inizi della predicazione cristiana. Se non accadesse ancora oggi significherebbe che l’annuncio della presenza di Dio nell’uomo è stato ridotto a ‘chiacchiericcio’ quasi a ‘pettegolezzo’ di persone «oziose, pettegole e curiose». Così non è. Dalla Parola conosciamo:
1. Gesù Cristo, il Figlio: alcuni, «però, dubitarono». Gesù non ne tenne conto e «si avvicinò e disse loro: A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra».
Gesù Cristo è il Figlio di un Dio che si è fatto conoscere ad ogni costo. E gli è costato caro: ha dedicato tutta la sua vita, fino a giungere alla ‘sua’ «ora» di morte e resurrezione. «Vi fu mai cosa grande come questa e si udì mai cosa simile a questa?».
2. Gesù Cristo presenta ai credenti il Padre e lo Spirito e li fa conoscere: «Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo».
Questa conoscenza non sia tenuta segreta, ma vissuta «insegnando ad osservare tutto ciò che Gesù ha comandato». È bello ripetere: non è una Legge; è un amico con cui camminare: «Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
3. Gesù Cristo annuncia i tempi dello Spirito, gli ‘ultimi tempi’ che non sono i tempi della “fine del mondo”, ma questi giorni che viviamo. Per questi giorni, Gesù ha promesso e donato lo Spirito.
Parole mai adeguatamente comprese e godute di piena gioia: «Fratelli, tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio». Gli annunciatori della Parola scuotano le coscienze perché «voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi».
Non è bello minimizzare la Parola perché, «per mezzo del dono dello Spirito, gridiamo»: «Padre!»; Padre nostro!
Un sogno profetico si sta avverando: «Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio».
Annunciare al mondo la novità bella: «E, se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo». Un inno di vita sgorgherà dai credenti «se davvero prendono parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria».
Si rendano completi i tempi dello Spirito, tempi di Salvezza: «Osserva dunque le sue leggi e i suoi comandi che oggi ti do». Non è un comando, non è una Legge; è un sentiero da percorrere «perché sia felice tu e i tuoi figli dopo di te».
La Verità non sia sminuita da spiegazioni razionalizzanti, ma accolta in una ‘sbandata’ di amore, adesione, innamoramento vitale.
(didon)