Isaìa 40,1-5.9-11; Salmo 103 (104); Tito 2,1-14;3,4-7; Luca 3,15-16.21-22
Non temere: annuncia
1. «Nel deserto»: è vero che ci sentiamo soli. Forse, almeno un po’, lo siamo. Nel devastante silenzio, solo pastori erranti accorrono e sostano. Il sole troppo tardi si alza e troppo presto dorme: tristezza, tessuta di pianto, nutrita di speranza. I credenti hanno il mandato, la missione, di reagire a questa mentalità: dove il desiderio della luce rimane, lì rimani anche tu. Non ti preoccupare se addetti al tempio saranno assenti: forniranno aiuti e notizie ad Erode.
Chi non ama esser corretto, non ama imparare. Non ne ha nemmeno diritto. La speranza è nulla.I Magi se ne sono andati per altre strade: ritieniti fortunato se ti trovi, anche tu, in strade diverse.
Per rendere vero questo cammino per strade diverse occorre un segno: le parole del Vangelo «Io battezzo con acqua» chi «ha ricevuto dalla mano del Signore il doppio per tutti i suoi peccati», sono speranza, non dannazione. Chi pensa di non aver bisogno di esser battezzato, non ha possibilità d’esser uomo.
Non basta che tu prepari la tua strada. Il Vangelo invoca che tu coinvolga altri: «Preparate la via al Signore per riscattarci da ogni iniquità». Non sprecare tempo con chi si sente giusto e non vuole correggere la propria strada: preferisci peccatori e prostitute.
Ha chiesto di «formare per sé un popolo puro, pieno di zelo per le opere buone». Un popolo, non singole persone, qua e là. Da soli non potremo far nulla. In Gesù Cristo, tutti insieme formiamo un popolo santo che cambierà il linguaggio malvagio del mondo ed il suo stato di peccato.
Lì, non venire, Maria; e tu, Giuseppe, bussa altrove «nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo».
«Viene colui che è più forte di me: Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco». Allora «si rivelerà la gloria del Signore e tutti gli uomini insieme la vedranno». Gesù Cristo non è Morto e Risorto per me né per te. Lo ha fatto per tutto il suo popolo: «Egli per la sua misericordia, ha dato se stesso per noi; ci ha salvati, giustificati per la sua grazia», perché «diventassimo, nella speranza, eredi della vita eterna».
2. «Alzate la voce, annunciate: non temete. Consolate, consolate il mio popolo. Parlate al suo cuore» perché «è apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza. Ecco il vostro Dio! Ecco, viene con potenza».
La voce del Padre dona stabilità alle insicurezze: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Il Figlio, Gesù Cristo, Parola del Padre, nell’azione salvifica del Santo Spirito, «come un pastore fa pascolare il gregge e lo raduna». «Porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri».
Nella Parola, il deserto diviene popolato da fedeli esultanti per la Salvezza iniziata: un popolo disposto alla sequela di Cristo Pastore Bello e Buono che libererà dal peccato del mondo.
La preghiera: «Concedi a coloro che sono stati rigenerati nell’Acqua e nello Spirito di vivere con pietà e giustizia in questo «mondo per ricevere in eredità la vita eterna».