Santuario dell’Addolorata – Tuscania

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ALLA VERGINE LIBERATRICE
NEL GIORNO SOLENNISSIMO DEI SUOI TRIONFI
UN SUO DEVOTO QUESTI VERSI CONSACRA

Tra le spine del nostro calvario
senza speme trascorre la vita;
la corona del nostro rosario
sol di pene e di lutti è fiorita.
A noi, Madre, rivolgi un sorriso
che disperda del male l’orror.

Scendi ognora sui figli piangenti
con un palpito e un dono d’amore;
fa che tornino tutte le genti
sotto il simbolo vivo d’un cuore;
fa che torni nel mondo la pace,
o sovrana Regina del ciel.

Quando il trepido albore del giorno
tinge l’aria di mille colori:
quando il sole di porpora adorno
la mestizia diffonde nei cuori,
a Te, Madre, noi miseri alziamo
una prece di fede e d’amor.

Spira, o Vergine, ai pargoli il riso,
dona ai forti del braccio il vigore,
spiana ai vecchi le rughe del viso,
scendi e prega vicino a chi muore.
Con Te pura e serena la vita,
con Te dolce diviene il morir.

Di purezza recingi la fronte
alla giovane età che smarrita
va bevendo alla torbida fonte
dei piaceri che il mondo le addita.
Sulle vergini chiome s’intrecci
sempre candido un serto di fior.

Questo canto è un vestigio d’amore
che raccoglie la fede degli avi:
sol tornando a servire il Signore
non saremo del male più schiavi.
Tu suggella, o dolcissima Madre,
la preghiera d’un figlio fedel.

Nicola Perugini

Tuscania, li 11 maggio 1947