Geremìa 20,7-9; Salmo 62 (63); Romani 12,1-2; Matteo 16,21-27
Acqua per una terra arida

Si sta compromettendo la bellezza del Creato sovvertendo l’ordine donato dal Creatore? Le sofferenze angosciano ormai ogni famiglia; lo scoraggiamento si annida ovunque. Il profeta piangendo prega: «Sono diventato oggetto di derisione ogni giorno; ognuno si beffa di me». Superficialità ed egoismi soffocano la Parola: «Quando parlo, devo gridare, devo urlare: «Violenza! Oppressione!».
Proclamare «la parola del Signore è diventata per me causa di vergogna e di scherno tutto il giorno» tanto che mi sono detto: «Non penserò più a lui, non parlerò più nel suo nome!».Eppure, quando ho sperimentato che nell’esperienza del dolore si riconciliano i fratelli, «nel mio cuore c’era come un fuoco ardente, trattenuto nelle mie ossa» per riprendermi e seguire, di nuovo confortato, la Parola; «mi sforzavo di contenere il bisogno di continuare ad annunciare, ma non potevo».
Quando, accostandomi alla Parola, ho letto che «Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi e venire ucciso», ho pensato che molta strada rimane da compiere nella conoscenza del Vangelo.
Si rimane sconcertati per la risposta di Gesù quando «Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverare Gesù dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Pietro rimase addolorato quando «voltandosi», Gesù gli disse: «Va’ dietro a me, Satana!». ‘Ma io vorrei proteggerti’: avrebbe potuto dire Pietro; invece Gesù: «Tu mi sei di scandalo». Di inciampo, mi impedisci il cammino per cui sono disceso dal Padre: «perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!». Cammina sulle orme che lasciano i miei piedi.
Gesù continuò dicendo che avrebbe dovuto «risorgere il terzo giorno»: Pietro e i discepoli, sorpresi e stupefatti, si saranno detti: ‘Sarà impazzito Gesù? Dice cose senza senso oppure siamo noi inebetiti dalla nostra pochezza di cuore?’.
Vivendo il dolore si sperimenta il trovarsi di fronte all’inconoscibile e si accolgono le parole di Gesù: «Non conformatevi a questo mondo». Non sarà questo mondo a spiegarci il dolore, il fallimento e la gloria.
Era presente tua Madre, la Donna, alle tue parole, o Signore? Forse la Donna, preannunciata dall’inizio dei tempi comprese ciò che poi dicesti: «Lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto».
Cado, Signore, ancora una volta ai tuoi piedi: «Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre; mi hai fatto violenza e hai prevalso».
Necessario è l’aiuto dello Spirito e del Padre per accogliere la tua parola: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua». L’uomo, da solo non ha possibilità di accogliere le tue motivazioni: «Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà».
Gesù chiede di unire Croce e Gloria: «Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni».
Non sarà possibile sovvertire l’ordine donato dal Creatore. Potete far quel che volete, ma non sovvertirete il mondo. Vincerete battaglie, perderete la guerra. La guerra non vince mai.
Acqua preziosa attende per il suo bene il Creato. Prostrati nell’animo, invochiamo: «O Dio, tu sei il mio Dio, dall’aurora io ti cerco». La terra, per l’arsura del dolore e della morte, si sta frantumando sotto i nostri piedi: «Ha sete di te l’anima mia, desidera te la mia carne in terra arida, assetata, senz’acqua».
(didon)